Crede nel destino, Stefano Accorsi: 2 David di Donatello, 2 Nastri d’Argento, 1 Globo D’oro e 2 Ciak d’Oro come miglior attore protagonista, oltre a una Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
“Credo però – ha dichiarato in un’intervista a Grazia – che il destino vada aiutato: la felicità non arriva se non parte da dentro. Ed è la determinazione a fare il resto”. E Accorsi di determinazione ne ha avuta tanta, soprattutto all’inizio, perché nonostante il debutto sul grande schermo, la popolarità e i successivi ingaggi arrivarono grazie a uno spot pubblicitario. Nell’arco del suo percorso attoriale, infatti, Accorsi ha bussato a molte porte: alcune sono rimaste chiuse, altre – forse pure le più piccole – si sono aperte, portandolo dritto al successo. Ma è anche grazie ai rimproveri che è potuto crescere professionalmente, e oggi ricorda con tenerezza quello rivoltogli da Pupi Avati quando aveva solo 20 anni e tanta voglia di emergere: chiamato per un secondo provino, Accorsi si sentiva forte, eccitatissimo all’idea di andare un paio di mesi a girare negli Stati Uniti, ma il regista lo bacchettò, invitandolo con una delicata perifrasi a non montarsi la testa e a dare sempre il meglio. Nonostante tutto, Stefano Accorsi venne scelto, grazie alla sua risolutezza e alle sue doti artistiche che ancora dovevano sbocciare in tutto il loro splendore ma ormai prossime alla fioritura. Dopo aver recitato quindi nel film di Pupi Avati ‘Fratelli e sorelle’, poi in una serie per ragazzi destinata all’home video, l’occasione di farsi notare dal grande pubblico arrivò grazie a uno spot televisivo, quello del Maxibon Motta: la celebre battuta in inglese maccheronico “Two gust’is megl che one” lo portò infatti sulla bocca di tutti, e a Bologna il giovane Stefano Accorsi divenne “quello famoso”.
Appellativo che venne rafforzato quando nel ’95 apparve nel videoclip degli 883 ‘Una canzone d’amore’. Ma fu l’anno successivo, nel 1996, che il suo talento riscosse un enorme successo a livello nazionale grazie al ruolo di Alex, protagonista del film ‘Jack Frusciante è uscito dal gruppo’, tratto dall’omonimo romanzo di Enrico Brizzi. Seguì poi l’interpretazione in ‘Radio Freccia’, esordio alla regia del cantante Ligabue, con cui Stefano Accorsi riuscì ad accaparrarsi il suo primo David di Donatello come miglior attore protagonista a soli 25 anni. La sua carriera si intensificò negli anni 2000: prima ‘L’ultimo Bacio’ di Gabriele Muccino, insieme a Giovanna Mezzogiorno e Stefania Sandrelli, poi ‘Le fate ignoranti’, ‘Santa Maradona’, quindi ‘Un viaggio chiamato amore’, con cui si aggiudicò la Coppa Volpi. E ancora: ‘Ovunque sei’, ‘Romanzo Criminale’, ‘Saturno Contro’, fino ai successi più recenti, tra cui citiamo ‘Baciami ancora’, ‘Veloce come il vento’ e l’ultimo ‘A casa tutti bene’. Oltre al grande schermo, Accorsi si è dedicato anche alle serie TV, interpretando il ruolo del magistrato Esposito nella fiction di successo in otto puntate andata in onda su Canale 5, ‘Il clan dei camorristi’, e soprattutto con la serie nata da una sua idea, ‘1992’, in cui interpreta un pubblicitario ai tempi di Tangentopoli, seguita poi nel 2017 da ‘1993’. Una carriera di tutto rispetto, per un carattere che non lascia spazio agli indugi: a chi gli chiede se si ostini a cercare una strada per concretizzare i propri sogni, infatti, Stefano Accorsi risponde così: “Sì, se credo in una mia idea non mollo”.
Determinazione e volontà: ecco le caratteristiche che hanno portato l’attore Bolognese al successo e che noi di First Model and Actor ricerchiamo nei nostri candidati, aspiranti attori e attrici anche alla prima esperienza da proporre alla nostra Clientela nell’ambito delle produzioni cine-televisive e pubblicitarie. Se sei un volto nuovo e ti piacerebbe metterti alla prova come attrice o attore, partecipa ai casting compilando il nostro form: il cinema italiano ha bisogno di volti nuovi.