Eccezion fatta per i figli d’arte, nessuno nasce famoso.
Non solo, ma molti divi di Hollywood non se la passavano granché bene prima di rivolgersi ad un’agenzia che fornisse loro opportunità di contatto con le produzioni e i nomi che contano. Molti fra questi, che vedremo nel dettaglio più avanti dedicando una pagina alle loro rocambolesche avventure pre-hollywoodiane, facevano lavori comuni, alcuni sottopagati se non addirittura di dubbia legalità. Ad alcuni di loro, però, è stata la fortuna a correre incontro a braccia aperte, quando a una carriera come attore non avevano ancora pensato o avevano già rinunciato.
È il caso di Chris Pratt: classe 1979, 188 cm per 78 Kg di peso, capelli castano chiaro e occhi verdi. Lo conosciamo tutti per la saga ‘I Guardiani della Galassia’, dove ha interpretato Peter Quill / Star-Lord, super-eroe Marvel che tra navi spaziali e alieni, tra cui un albero e un procione parlanti, salva pianeti interi dalla distruzione in un turbinio di battute, azzuffate e vere e proprie battaglie.
Chi lo segue sul suo profilo Instagram lo sa: Chris Pratt, come il personaggio che interpreta, non ama prendersi troppo sul serio. Tra la foto in cui abbraccia un montone, il video in cui si fa fare un massaggio di bellezza al viso con tanto di patch antiocchiaie cianciando dello spirito del Natale e degli scatti da “finto duro”, tutto sembra uno scherzo per lui, come per scherzo è decollata la sua carriera. In un’intervista andata in onda sulla BBC al Graham Norton Show, Chris conferma di aver fatto il cameriere, prima alle Hawaii, dove pare dormisse addirittura in un furgone o in una tenda sulla spiaggia, e poi anche a Los Angeles. Il ristorante per cui ha lavorato nella Città degli Angeli, in particolare, a detta dell’attore era davvero terribile, e lui stesso, afferma con ironia, dava un grosso contributo nel rendere quel posto terrificante. Lavorava tantissime ore, ma il locale non aveva molti avventori, e Pratt non metteva insieme che qualche manciata di dollari al giorno. Essendo davvero squattrinato, nonché affamatissimo, era costretto a mangiare di nascosto gli avanzi dai piatti dei clienti, e il tempo che aveva per ingurgitarli era quello di percorrenza del breve corridoio che univa il locale dove i clienti consumavano il pasto a quello della cucina.
La situazione assunse una piega ancora più grottesca quando, avendo raccomandato a una cliente una bistecca gigantesca nella speranza che gli avanzi fossero più cospicui, e dopo aver ingurgitato il bottino guadagnatosi con questo astuto escamotage, la signora in questione chiese una doggy-bag per portare gli avanzi, ormai consumati, al suo cane.
L’episodio si risolverà con un lieto fine, con Chris Pratt a capofitto nel cassonetto dell’immondizia stradale per recuperare degli avanzi, e la cliente che, colpita dalla gentilezza di questo bel cameriere, gli lascia una grossa mancia.
Ma come è passato dallo sfamarsi di avanzi ai riflettori di Hollywood? Nel caso di Chris Pratt si è trattato di un colpo di enorme, splendida fortuna: sembra infatti che, mentre serviva ai tavoli in uno dei ristoranti che hanno visto le sue anomale performance da cameriere, conobbe l’attrice Rae Dawn Chong che lo ingaggiò per recitare nel suo debutto alla regia, il cortometraggio horror Cursed Part 3.
Al contrario di altri suoi illustri colleghi, che si sono affidati fin da subito all’esperienza e ai contatti di un’agenzia, Chris Pratt ha iniziato la sua carriera a 21 anni, sprecando il suo talento in lavori che non corrispondevano alla sua vera vocazione.
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Noi di First model and Actor siamo convinti che l’occasione giusta arrivi quando la determinazione e la volontà incontrano l’impegno e la preparazione.
Se, come cantava Gianni Morandi, “Uno su mille ce la fa”, e tutti e mille tentando con tutte le loro forze di diventare famosi, quanti saranno mai i fortunelli come Chris Pratt?
Lasciare al caso le proprie doti attoriali, senza un’agenzia che guidi e indirizzi nel modo giusto le energie focalizzandole su ciò che più serve, potrebbe rivelarsi una scelta controproducente e, il più delle volte, pure definitiva, precludendo per sempre ogni possibilità di avviare un percorso da attore professionista.
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